Schermi LCD - garanzie, difetti, pixel bruciati e norma ISO 13406-2
Vediamo nello specifico la norma ISO 13406-2, che ha bisogno di essere ben letta e spulciata tra le sue riga.
Questa norma serve per stabilire il tipo e l’entità del difetto dei Pixel entro il quale il prodotto è considerato in garanzia oppure no.
Ricordiamo che un Pixel – che è l’acronimo di Picture X Element – è il puntino identificabile all’interno di uno schermo LCD, composto da tre sub-pixel di tre colori diversi: rosso-verde-blu.
Data la complessità del processo produttivo di un pannello Lcd, le aziende che dispongono degli impianti necessari per la loro realizzazione sono relativamente poche; tra queste, le più importanti sono Samsung, Hitachi, Dti, Nec, Sharp, LG e Philips.
Sempre a causa della complessità, ancora oggi è possibile che su un pannello LCD si verifichino dei difetti imputabili a impurità che si infiltrano nei pannelli durante il ciclo produttivo.
I pixel difettosi (tecnicamente parlando) possono essere di tre tipi.
(Tipo I) – Nel primo caso si ha una cella perennemente accesa, quindi illuminata, e si manifesta come un pixel di colore bianco
(Tipo II) – il secondo caso è costituito da un pixel completamente spento, quindi nero
(Tipo III) – Il terzo caso si verifica quando uno dei tre subpixel che compongono una cella, rimane acceso (quindi verde, rosso e blu) oppure spento (il colore che ne risulterà sarà la risultante dei due rimasti accesi).
Introduciamo anche un quarto caso chiamato Pixel Cluster Failure (non tecnico, ma geometrico) che prevede la contiguità di più pixel entro un’area di 5×5 pixel.
Fino ad oggi, ogni singolo produttore o vendor arbitrariamente decideva (cambiando anche nel tempo) il livello entro il quale l’errore (il difetto di Pixel impazziti) era da considerarsi in limiti accettabili (per loro, non per il consumatore) e per questo esclusi da garanzia o sostituzione del prodotto.
La norma TCO99 ha provato nel tempo a porre rimedio a questa lacuna, ma solo recentemente, con l’adozione della norma ISO13406-2, le cose sono un po’ più chiare seppur lasciando il consumatore non ancora tutelato.
La Norma ISO 13406-2 definisce in quattro classi il livello di difetto accettabile. Più la classe è elevata, più la possibilità di difetto del monitor è elevata. Pertanto anche in presenza di un elevato numero di pixel difettosi o bruciati, il prodotto non è da considerarsi in garanzia se appartiene all’ultima classe.
Vediamo con attenzione la tabella: il discorso diventa complicato.
Definizione delle classi di difetto in funzione di un monitor con 1 milione di pixel (ossia un monitor con una risoluzione pari a circa a 1152 x 864 pixel). In altre parole, lo standard oltre il quale, una volta aderito alla norma ISO 13406-2 e scelta la classe per il proprio prodotto, il produttore deve riconoscere la garanzia.
Massimo numero di difetti per tipo, per milione di punti (pixel) | |||||
Classe | Tipo 1 | Tipo 2 | Tipo 3 | Pixel Cluster Failure con più d’un difetto di Tipo 1 o di Tipo 2 | Pixel Cluster Failure con difetti di Tipo 3 |
I | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
II | 2 | 2 | 5 | 0 | 2 |
III | 5 | 15 | 50 | 0 | 5 |
>IV | 50 | 150 | 500 | 5 | 50 |
Questa tabella è riferita ad un monitor capace di visualizzare 1 milione di pixel. Cosa si deve fare qualora il monitor acquistato sia difettoso ma abbia altre risoluzioni?
Una formula precisa vi aiuta a capire meglio e a calcolare con precisione i limiti di difetto accettabili per il produttore (ribadiamo, non certo per il consumatore).
(numero di difetti=numero di difetti nello standard * (moltiplicato) numero di pixel monitor acquistato e difettoso/1.000.000) arrotondato per eccesso.
Cerchiamo di fare un esempio.
Si decide di acquistare un Monitor LCD da 24 pollici, con una risoluzione di 1920×1200 pixel. Esso viene certificato ISO 13406-2 Classe II. Trattandosi di un monitor capace di sviluppare 2,3 milioni di pixel, il livello di tolleranza di pixel impazziti sarà il seguente:
Tipo I = 5 pixel
Tipo II = 5 pixel
Tipo III = 12 pixel
Pixel Cluster Failure di Tipo I e II (entro un’area 5×5) = 0
Pixel Cluster Failure di Tipo III (entro un’area 5×5) = 5
Qualora il Monitor LCD fosse di Classe III, questi i livelli di tolleranza.
Tipo I = 12 pixel
Tipo II = 35 pixel
Tipo III = 115 pixel
Pixel Cluster Failure di Tipo I e II (entro un’area 5×5) = 0
Pixel Cluster Failure di Tipo III (entro un’area 5×5) = 12
Entro questi valori il monitor dell’esempio NON RIENTRA nella garanzia, almeno per come è definito dalla norma ISO.